Chi siamo?

Il nostro gruppo nasce tra colleghi che lavorano nel mondo dell’informazione e della cultura radio televisiva. È un gruppo trasversale formato da persone che hanno differenti ruoli professionali e con diversi orientamenti politici. Ci sono vaccinati e non vaccinati (è mortificante dover palesare questo “status”). Siamo persone che credono nel progresso e nel metodo scientifico, ci accomuna la preoccupazione che la pandemia sia stata usata come pretesto per attuare politiche di controllo sociale che poco o nulla hanno a che vedere con gli aspetti sanitari. Riteniamo che la narrazione della pandemia da Covid-Sars in Italia, utilizzando dei retorici toni da “guerra” contro il virus, abbia sfruttato la paura delle persone per far accettare ogni sorta di provvedimento governativo. Ci pare che gran parte dell’informazione, soprattutto in Italia, non abbia voluto spiegare la complessità di una pandemia: si è evitato di analizzare e spiegare i dati, di fare confronti esaustivi con altri paesi, si sono create arbitrarie dicotomie giusto/sbagliato, vero/falso, scienza/terrapiattismo, vax/no vax attraverso le quali si è sostanzialmente chiesto alle persone di schierarsi, senza poter esprimere delle posizioni intermedie. Si sono usati toni enfatici, non si è raccontata la normalità di una pandemia, si è alimentata una irrazionale paura.
I telegiornali, le radio, i giornali tradizionali di fronte a inedite privazioni della libertà, anziché incalzare i decisori con domande sulla strategia, gli obiettivi da perseguire, la rotta per un ritorno alla normalità, la valutazione comparata dei risultati ottenuti, hanno preferito allinearsi su posizioni compiacenti con le politiche adottate dal governo.
Da sinceri democratici, cresciuti in una cultura rispettosa della Costituzione, crediamo che i diritti non siano degli interruttori che si possono spegnere e riaccendere a piacimento. Dai tristi giorni della pandemia e dai vergognosi giorni della discriminazione vaccinale -arrivata a privare del lavoro onesti cittadini (caso unico in Europa!)- nasce il nostro impegno di lotta democratica contro la discriminazione, per difendere il diritto al lavoro, per ottenere una buona e onesta informazione (come cittadini) e per contribuire a farla come lavoratori del mondo radio televisivo.